Rischi e sanzioni per Certificati di Prevenzione Incendi scaduti

Il Certificato di Prevenzione Incendi, detto anche CPI, attesta il rispetto delle normative in antincendio e viene rilasciato dai Vigili del Fuoco.

Le conseguenze per i titolari del CPI non in regola non riguardano solo sanzioni di tipo pecuniario ma anche penale.

Il CPI ha durata quinquennale (ad eccezione di alcune attività, per le quali è invece di 10 anni) e, al termine di tale periodo, necessita dunque di rinnovo.

Cosa fare quando il Certificato di Prevenzione Incendi è scaduto?

La richiesta di rinnovo periodico di conformità antincendio va effettuata dal titolare dell’azienda con una dichiarazione che attesti l’assenza di variazioni alle condizioni di sicurezza antincendio, oltre che con l’invio della documentazione prevista al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco.

Nei casi di rinnovi tardivi, invece, il titolare dell’azienda dovrà presentare una nuova SCIA, secondo quanto previsto dall’art. 4 del DPR 151/2011.

Il D.Lgs. 97/2017 ha modificato l’art. 20 del D.Lgs. 139/06 in merito alle sanzioni per le attività in regola con SCIA e CPI.

In sostanza, le sanzioni penali sono ora applicabili a tutti i casi, soggetti al controllo dei Vigili del Fuoco, in cui si riscontri la mancata presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività o dell’Attestazione di Rinnovo periodico di Conformità Antincendio.

Le sanzioni prevedono:

  • Arresto fino a un anno o ammenda da 258 euro a 2.582 euro;
  • Ferme restando le sanzioni penali previste, il prefetto può inoltre disporre la sospensione dell’attività (fino all’adempimento dell’obbligo).

Per attività esistenti con certificato di prevenzione incendi (CPI) o segnalazione certificato di inizio attività (SCIA) scaduti e/o inesistenti, GTP è disponibile attraverso il suo team di professionisti ad effettuare, a TITOLO GRATUITO, una analisi della documentazione precedente relativa all’attività e in particolare la verifica delle varie certificazioni/dichiarazioni, previste dalla normativa, redatte, ove necessario, sulla modulistica predisposta dai Vigili del Fuoco.

L’analisi fa riferimento alle misure di prevenzione incendi, protezione attiva, passiva e gestionale, quali la reazione e la resistenza al fuoco, la compartimentazione, l’esodo, la gestione della sicurezza antincendio, il controllo dell’incendio, la rivelazione e l’allarme, il controllo dei fumi e calore, l’operatività antincendio, la sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio.

In sostanza si tratta di misure che, globalmente, concretizzano la strategia antincendio, concorrendo al conseguimento degli obiettivi di sicurezza e ad un maggiore contenimento del rischio incendio.

 

Estinzione della contravvenzione

Il procedimento relativo alla contravvenzione rimane sospeso dal momento dell’iscrizione della notizia di reato nel registro di cui all’art. 335 del codice di procedura penale e fino all’acquisizione della comunicazione dell’organo di vigilanza in merito alla verifica dell’adempimento (art. 21 commi 2 e 3).

Al fine di eliminare la contravvenzione, l’organo di vigilanza impartisce al contravventore una apposita prescrizione per la quale viene richiesta la regolarizzazione in un tempo tecnicamente necessario. Il termine può essere prorogato, su istanza del contravventore, per la particolare complessità o per l’oggettiva difficoltà dell’adempimento, senza comunque eccedere i sei mesi.

Qualora l’organo di vigilanza, oltre alla violazione della norma, riscontri una situazione di pericolo, può imporre specifiche misure e prescrizioni atte a far cessare il pericolo e salvaguardare le persone nelle more della regolarizzazione.

Secondo il D.Lgs. 758/1994 l’estinzione è connessa all’adempimento tempestivo della prescrizione impartita dall’organo di vigilanza ed il pagamento in sede amministrativa di una somma precisata.

Per limitare il pericolo di sanzioni per la mancata presentazione della SCIA o dell’Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio puoi affidarti ai nostri esperti in prevenzione e progettazione antincendio coordinati dal Direttore Tecnico di GTP prof. Ing. Leonardo Corbo.

 

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