Il mio primo rapporto con il fuoco è di vecchia data da quel lontano 1956 quando fui assegnato al Comando Prov.le dei VV.F di Milano. Non solo la lotta agli incendi ma anche il tema della prevenzione e soprattutto la ricerca e la determinazione della loro causa sono sempre stati gli elementi centrali del mio lavoro che è stato riconosciuto come un importante contributo allo sviluppo della letteratura sulla scienza e sulla tecnica di prevenzione incendi oltre ad avere l’indubbio pregio di illustrare la complessa problematica di questa materia interdisciplinare in maniera ragionevolmente completa ed organica.
A tal proposito mi piace anche segnalare di aver tenuto, per una decina di anni presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, un corso di prevenzione incendi per sopperire alla scarsità delle fonti di informazioni fornendo gli elementi indispensabili all’approfondimento delle conoscenze nel campo della tecnologia antincendio e rispondendo al bisogno di disporre anche nel nostro paese di una letteratura tecnica in materia.
Molte volte dalle ceneri di un incendio o dai reparti di una distruzione nascono i dovuti insegnamenti, ma non solo le esperienze dei disastri possono essere utilizzate ed estrapolate per fissare i criteri che statisticamente dovrebbero garantire un sufficiente grado di sicurezza.
L’incendio è stato provocato da un corto circuito… è una frase spesso utilizzata nei resoconti giornalistici per attribuire le cause di un incendio; può diventare un comodo rifugio quando si hanno idee poco chiare sulle effettive cause dell’incendio.
Valutazione sulle cause elettriche degli incendi
In effetti, l’utilizzo dell’energia elettrica comporta produzione di calore per effetto Joule e quindi si configura come una delle più importanti fonti di innesco di una combustione.
Pertanto, fin dall’inizio degli accertamenti, dovrà essere considerata la possibilità di una correlazione tra il funzionamento dell’impianto elettrico e l’incendio, ed in particolare se i danni all’impianto siano causa o effetto dell’incendio.
La valutazione sulle cause elettriche dell’incendio è un’operazione piuttosto complessa, si tratta di un lavoro che deve essere svolto in team, con il coinvolgimento di specialisti.
Un incendio può essere considerato di “natura elettrica” solo qualora venga accertato che non avrebbe assunto proporzioni gravi in assenza di assorbimento di energia elettrica e/o che il sistema di protezione sia risultato inefficace o non funzionante.
La scintilla (o scarica elettrica) è un evento transitorio della durata di alcuni millesimi di secondo che può innescare solo un incendio di gas infiammabili presenti nelle immediate vicinanze dell’impianto elettrico (tipo interruttore).
L’arco elettrico, con temperatura superiore a 5.000 °C, a differenza della scintilla, non è un evento transitorio ma un evento che si protrae nel tempo proiettando all’esterno particelle incandescenti capaci di incendiare materiali combustibili anche a distanza di mezzo metro.
Le cause elettriche degli incendi accertate dai VV.F. sono del 5% tra quelle rubricate di origine ignota.
Per detti incendi, prevalentemente nelle abitazioni, l’elettricità non può essere percepita direttamente, ma è possibile osservarne alcuni effetti come calore (ferri da stiro, forni, stufe, phon, saldatrici, scaldabagni, lampade ad incandescenza) o la luminosità (led, lampade a scarica o ad induzione) ecc.
Faccio presente invece che il materiale solido combustibile, tende, poltrone, moquette ecc. ecc., per bruciare deve essere riscaldato ad almeno 210°C per pirolizzare, ovvero per passare dallo stato solido allo stato gassoso.
L’incendio è una reazione chimica fra tre componenti.
- combustibile allo stato gassoso
- ossigeno presente nell’aria (comburente)
- fonte d’innesco
P.S. Il pollo, cotto nel forno elettrico della cucina, brucia al raggiungimento della temperatura di 210°C.
Per l’analisi tecnico-investigativa atta a scoprire se si tratta o meno di un incendio doloso è essenziale il ruolo della Fire Investigation, intesa come attività investigativa, che riguarda l’esame degli episodi legati agli incendi con la finalità di determinarne le cause.
PER CONCLUDERE
I Vigili del Fuoco dovrebbero segnalare alle autorità competenti, compresa la MAGISTRATURA, tutti gli atti afferenti gli incendi per i quali non è stata accertata la causa.
LA MAGISTRATURA POTRA’ DISPORRE IL SEQUESTRO DELL’EDIFICIO INTERESSATO DALL’INCENDIO E PROCEDERE CONTRO IGNOTI ex art. 423 425 c.p.