Proposta di Direttiva Ministeriale per incidenti sul lavoro

Cosa serve per vivere e lavorare in sicurezza? Fortuna? Abilità?

Prima di tutto…Cultura.

Un dizionario ne riporta la seguente definizione: “Sviluppo delle capacità dell’uomo attraverso l’esperienza e l’addestramento”.

È importante, in particolare, che l’esperienza degli altri venga condivisa al fine di coinvolgere un numero di persone maggiore, rispetto a quello raggiungibile con il contatto interpersonale diretto, e ad imparare a vedere gli aspetti che riguardano la sicurezza.

Si possono avere in mano le migliori check-list sulla valutazione dei rischi ed ugualmente non vedere le situazioni pericolose. E’ normale che un ambiente di vita in cui si sono passati anni per noi diventa un luogo sicuro per definizione ed automaticamente si tende a non considerare i pericoli potenziali.

Siamo un po’ come quel topolino chiuso in gabbia insieme ad un pitone: sono tutti e due tranquilli!! Il topolino non sa che il pitone che vive in cattività da novembre a marzo smette volontariamente di nutrirsi senza che ciò rechi danno alla sua salute.

È pur vero, come spiega Renzo Piano, che il rammendo, la ricucitura, la riparazione dell’Italia può essere anche, nel senso più nobile, un affare:<< Immaginiamo migliaia e migliaia di persone, di imprese, di intelligenza, di energie vitali finalmente al lavoro su un progetto che tocca tutti. Immaginiamo l’ottimismo, la creatività, la felicità di esserci>>.

In Italia non è maturata l’idea che per la mitigazione degli incidenti sul lavoro siano necessarie politiche nazionali.

Diversi anni orsono ho pubblicato un articolo sulle problematiche degli incidenti sul lavoro ma nulla è stato fatto per motivi sconosciuti!

Si è sempre fatto ricorso ad ordinanze e decreti decisi per eventi avvenuti, quindi improvvisati, per quei momenti ma non si è ancora riusciti ad intervenire in modo omogeneo ed organico dando così spazio all’incertezza del futuro dei nostri lavoratori.

Ritengo opportuno far presente che il personale che esercita l’attività di vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza ha il potere di accesso nei luoghi di lavoro, di diffida e di disposizione e qualora accerti illeciti di natura penale, nei limiti del servizio e secondo le attribuzioni di legge, riveste la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria.

Sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro è vigente in Italia il D.Lgs. 81/08 e s.m.i. che regola e detta indirizzi per creare nei lavoratori una idonea cultura della prevenzione infortuni.

Incidenti sul lavoro: Inail, nei primi 10 mesi del 2020 presentate 1.036 denunce con esito mortale. L’aumento (+ 15,6 %) causato dal Covid-19

Purtroppo ad oggi, soprattutto per la presenza di una terribile pandemia, il D.Lgs. non è più sufficiente a garantire un minimo di sicurezza sul lavoro: mancano una precisa direttiva e soprattutto dei severi controlli; in questo periodo si è sollevato da più parti un grido di allarme ancora inascoltato.

Il personale che esercita l’attività di vigilanza, non solo dopo l’incidente, qualora accerti illeciti di natura penale sull’applicazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, dovrebbe disporre la segnalazione all’autorità giudiziaria. Mi corre l’obbligo far presente che il D.Lgs. n. 106/2009 è intervenuto sull’originaria versione dell’art. 13 del T.U.; disciplinante le funzioni di vigilanza, arrecando alcune precisazioni in merito al riparto di competenze in tema di attività di vigilanza sull’applicazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro al fine di ben definire i compiti riservati ai vari organi ispettivi previsti dal nostro ordinamento.

 

Principali cause di infortuni

  • mancata informazione/formazione del personale;
  • macchinari privi delle idonee misure di sicurezza;
  • locali non a norma;
  • assenza dell’apposita cartellonistica;
  • mancanza di controllo del personale;
  • eccessiva fretta e stress;
  • superficialità nella valutazione del pericolo;
  • inosservanza della normativa;
  • assunzione di alcolici e sostanze stupefacenti.

Per la mia posizione professionale, dedicata da sempre al tema della sicurezza, mi sento in dovere di segnalare ai Parlamentari, alle Organizzazioni Sindacali, agli Ordini Professionali, alle Associazioni di categoria, agli Organismi di Comunicazione ecc. che è giunto il momento di porre rimedio a tale grave carenza organizzativa/legislativa.