La Medicina del Lavoro in Italia è regolamentata con precisione dal Decreto Legislativo 81/08, noto come “Testo Unico sulla Salute e Sicurezza del Lavoro”. Questa normativa stabilisce i requisiti e le responsabilità per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro. Una componente chiave di questa legislazione è la Sorveglianza Sanitaria, che richiede la nomina di un Medico Competente nelle aziende esposte a rischi specifici.
Il Medico Competente è una figura cruciale per la tutela della salute dei lavoratori. Può essere un Medico Specialistico in Medicina del Lavoro o un Medico autorizzato in base all’art. 55 del D.Lgs.vo 277/91 (ora soppresso). Anche Medici Specialisti in Igiene e Medicina Preventiva o Medicina Legale e delle Assicurazioni possono svolgere questo ruolo dopo uno specifico corso post specializzazione.
Il Datore di Lavoro ha tre opzioni secondo l’art. 39 del D. Lgs.vo 81/08:
Se il Datore di Lavoro opta per una struttura, è importante considerare che i Medici assegnati a servizi di vigilanza nelle strutture pubbliche non possono ricoprire il ruolo di Medico Competente. Alcune aziende preferiscono strutture private per ottenere un servizio integrato di sicurezza.
Il SSN, tramite l’ISPESL e le ASL, svolge un ruolo chiave nella medicina del lavoro. I cittadini con problemi di salute legati al lavoro possono rivolgersi al Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) nelle ASL regionali.
La Medicina del Lavoro in Italia è un pilastro essenziale per garantire la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. La corretta implementazione della sorveglianza sanitaria attraverso un Medico Competente è fondamentale per il benessere dei lavoratori e il rispetto della normativa vigente.