Il 2021 ha registrato dati allarmanti riguardanti gli incidenti sul luogo di lavoro: rispetto al 2020, l’aumento è stato del 15%. Legati soprattutto alla componente maschile, gli infortuni mortali denunciati nei primi dieci mesi dell’anno sono stati 912 per gli uomini, mentre per le donne ne sono stati segnalati 30.
Nonostante il Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/08) rappresenti indubbiamente una guida chiara e puntuale sul tema, risulta evidente come in Italia la situazione degli infortuni sembra non trovare un’adeguata soluzione.
Le autorevoli parole dell’Ing. Leonardo Corbo, massimo esperto del settore della Sicurezza e della Prevenzione Incendi testimoniano la grave criticità riguardante gli infortuni sul luogo di lavoro e della sempre più urgente necessità di implementare azioni efficaci e risolutive:
“Importante che l’esperienza degli altri venga condivisa al fine di coinvolgere un numero di persone maggiore rispetto a quello raggiungibile con il contatto interpersonale diretto, per osservare e fare propri gli aspetti che riguardano la sicurezza.
Si possono avere in mano le migliori check-list sulla valutazione dei rischi ed ugualmente non riconoscere le situazioni pericolose. È normale che un ambiente di vita in cui si sono passati degli anni può diventare per il lavoratore un luogo sicuro per definizione, rendendo difficile scorgerne i pericoli potenziali”.
Per analizzare una situazione che appare drammatica e certamente complessa, può risultare utile ricercarne le cause.
Ad oggi, gli incidenti sul lavoro in Italia avvengono principalmente:
In questo scenario appare centrale il ruolo della formazione di tutti i lavoratori, ma anche la carenza di controlli, che può essere sopperita, secondo la proposta dell’ingegner Corbo non solo con un aumento dei Preposti (si rimanda a questo articolo per un approfondimento sulle ultime modifiche della normativa in materia) , ma anche
“prevedendo, nei casi più pericolosi dei lavori, la presenza di un tecnico patentato obbligatoriamente sul posto, non impegnato direttamente nel lavoro, pagato dal committente, che vigila sull’attività, e che possa bloccarla in caso di non adempimento delle misure di sicurezza vigenti”.
Risulta importante sottolineare come
“il personale che esercita l’attività di vigilanza, qualora accerti illeciti di natura penale sull’applicazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, dovrebbe disporre la segnalazione all’autorità giudiziaria”.
Governo e sindacati hanno trovato una prima intesa su una serie di interventi di immediata fattibilità, volti a:
1) revisionare e potenziare il sistema della formazione dei dipendenti e degli imprenditori;
2) inasprire le norme sanzionistiche da applicare a seguito delle ispezioni;
3) razionalizzare l’assetto delle competenze in materia di vigilanza;
4) costituire una banca dati unica delle sanzioni applicate.
L’Italia, in materia legislativa, appare uno dei Paesi con normative sulla salute e sicurezza più stringenti. Manca ancora un collante importante rappresentato da una formazione efficace ma certamente anche dalla presenza costante di controlli severi e rigorosi.
GTP S.r.l., azienda leader nel settore della Sicurezza sul Lavoro, si pone al fianco delle aziende per garantire l’osservanza della normativa vigente. Tra i servizi nell’Ambito del Decreto Legislativo 81/08 legati alle attività di Prevenzione e Protezione dei Rischi nei Luoghi di Lavoro e di consulenza tecnico-ingegneristica, GTP offre una vasta gamma di soluzioni formative sulla salute e sicurezza dei lavoratori. Per ulteriori informazioni contattataci alla mail info@gtpsrl.eu