I corsi di formazione per la sicurezza: perché sono fondamentali

La storia

Lavorare in sicurezza è diventato, sempre più, un imperativo per le aziende. Consente di prevedere rischi, valutare a monte la loro presenza, tutelando la salute dei lavoratori anche attraverso i poteri dati a delle figure preposte alla sicurezza. 

Un’importanza, quella della sicurezza sul luogo di lavoro che, fin dall’antichità è stata materia oggetto di numerosi studi e dibattiti.

Infatti già nel IV secolo a.c. Ippocrate si occupava del rapporto tra lavoro e malattie, insegnando ai suoi discepoli di informarsi sempre del mestiere dei loro pazienti per meglio diagnosticare le malattie. 

In Italia è nel 1900, soprattutto a seguito della fine della seconda guerra mondiale che nasce la necessità di iniziare a porre una base normativa specifica per  tale problematica aziendale.  Gli anni ‘50, infatti, sono segnati da una grande crescita economica che porta però anche ad un aumento notevole degli infortuni e delle malattie professionali. Vengono emanati alcuni decreti prevenzionistici di portata generale. Con il DPR n. 547/55 vengono poste le prime norme per la prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro. A questo fa seguito il DPR n. 303/56 che traccia delle regole, in maniera generica, sull’igiene del lavoro. Nel 1958 il Decreto Ministeriale del 12 settembre istituisce il Registro Infortuni. Con il DPR del 30 giugno n. 1124, nel 1965, diventa attuativo il Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, mentre 5 anni dopo, con la legge 20 maggio 1970 n. 300 nasce lo Statuto dei lavoratori. L’articolo 9 “Tutela della salute e della integrità fisica” dice che “i lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno diritto di controllare l’applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere la ricerca, l’elaborazione e l’attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità fisica”. Sul finire degli anni ‘70, poi, con l’istituzione del servizio sanitario nazionale, alla legge n. 833 del 23 dicembre 1978 viene attribuito alle unità sanitarie locali il controllo e la tutela dell’igiene ambientale e la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. È negli anni ‘80 però che si delinea il concetto di valutazione dei rischi. Nello specifico con il DPR n. 962 del 10 settembre entrano in vigore le disposizioni sulle lavorazioni a rischio cancerogeno con il cloruro di vinile monomero. Secondo l’art. 3  “Il datore di lavoro deve adottare appropriate misure tecniche e organizzative, al fine di ridurre ai valori più bassi le concentrazioni di cloruro monomero cui i lavoratori sono esposti”.

 

Gli anni ‘90 e il decreto legislativo n. 626

Gli anni Novanta iniziano con una serie di direttive comunitarie che l’Italia recepisce con ritardo. Nel 1991 viene emanato il Decreto Legislativo 15 agosto 1991 n. 277 che ha per oggetto la protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro. Cinque anni dopo, nel 1994, il governo italiano emana il  D.Lgs. n. 626. La valutazione dei rischi non è più riferita ad un agente specifico, ma si estende ad una complessiva analisi aziendale. Vengono definiti gli obblighi per il datore di lavoro e i lavoratori, si istituiscono le figure del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e degli addetti, del medico competente (lo stesso incaricato di effettuare la visita medica lavoro) e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

 

Le caratteristiche del D.Lgs. 81/08

La rivoluzione copernicana in ambito di formazione sulla sicurezza avviene però negli ultimi anni, quando il D.Lgs. 81/08 all art. 2 c. 1 lett. aa, definisce la formazione come un “processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi” (x aa D.Lgs. n. 81/2008). 

Si deduce pertanto che la formazione diviene un processo di insegnamento/apprendimento di conoscenze utili a svolgere una determinata attività che va oltre l’aspetto puramente prevenzionistico. 

Un approccio particolarmente condiviso dalla nostra azienda, da anni attiva nello svolgimento di corsi di formazione ed aggiornamento sulla sicurezza e sulla prevenzione dei rischi sul lavoro. 

I lavoratori devono essere educati al rispetto delle norme della sicurezza sul lavoro in primis per tutelare se stessi dai comportamenti scorretti che possano portare ad infortuni o malattie professionali ed essere consapevoli delle proprie responsabilità di legge.  

Le attività formative, definite a partire dalle specifiche esigenze aziendali, contribuiscono a sensibilizzare i lavoratori alla sicurezza riducendo il rischio di infortuni e migliorando la conoscenza in tema di salute e sicurezza delle figure prevenzionistiche.  

La formazione è importante perché mette al centro i lavoratori come persone, rendendo loro consapevoli dei rischi della propria attività lavorativa e dell’ambiente di lavoro, permettendo all’azienda di migliorare la valutazione e la prevenzione dei rischi con l’obiettivo di diminuire gli incidenti sul lavoro e assicurare il benessere organizzativo.  

Partecipando attivamente alla vita aziendale e sentendosi coinvolti nei processi organizzativi, i lavoratori potranno comprendere l’importanza del loro ruolo all’interno nell’organizzazione della sicurezza e nel sistema per la qualità dell’azienda. 


I veri promotori della sicurezza, infatti, sono i lavoratori stessi e le figure addette alla sicurezza e alla prevenzione. Solo attraverso una corretta formazione sulla sicurezza sul lavoro ed alla crescita della cultura della sicurezza, si potranno assumere comportamenti virtuosi da parte di livelli gerarchici aziendali per un’ottima gestione della sicurezza. 

Le aziende che svolgono una formazione continua offrono l’opportunità ai propri lavoratori di aggiornare la loro preparazione e acquisire maggiori competenze professionali sulla salute e la sicurezza nel ruolo che svolgono all’interno dell’organizzazione.

 La sicurezza è un fattore collettivo in cui il lavoratore, attraverso la formazione e l’aumento delle proprie conoscenze e competenze, comincia ad essere considerato nella sua totale dimensione di individuo come parte attiva ed integrante dell’ambiente di vita professionale.  Fare “cultura della sicurezza” significa ripensare ad un processo educativo all’interno di un sistema che coinvolga non solo l’azienda ma anche l’individuo.   La cultura della sicurezza si inserisce all’interno del processo organizzativo come un processo di formazione continua che integra la formazione professionale ad uno sviluppo complessivo dell’individuo all’interno dell’azienda. 

 

GTP S.r.l., azienda leader nel settore della Sicurezza sul Lavoro, si pone al fianco delle aziende per garantire l’osservanza della normativa vigente. Tra i servizi nell’Ambito del Decreto Legislativo 81/08 legati alle attività di Prevenzione e Protezione dei Rischi nei Luoghi di Lavoro e di consulenza tecnico-ingegneristica, GTP offre una vasta gamma di soluzioni formative sulla salute e sicurezza dei lavoratori.  

Per ulteriori informazioni contattaci alla mail formazione@gtpsrl.eu